Le 13 curiosità che non sapevi su Totò




I grandi personaggi dello spettacolo non si conosco mai fino e in fondo. 
Proponiamo tredici curiosità su Antonio de Curtis, in arte Totò:

1) Totò nasce alle ore 7:30 del 15 febbraio 1898 al secondo piano del numero civico 109 in via Santa Maria Antesaecula al Rione Sanità. Sua madre, Anna Clemente, lo registra all’anagrafe come Antonio Clemente. Solo nel 1928 Giuseppe de Curtis riconoscerà Antonio come suo figlio naturale.

2) Nel 1946 il tribunale di Napoli gli riconosce il diritto a fregiarsi dei nomi e dei titoli di: Sua Altezza Imperiale Antonio Porfirogenito della stirpe Costantiniana dei Focas Angelo Flavio Ducas Comneno di Bisanzio, Principe di Cilicia, di Macedonia, di Dardania, di Tessaglia, del Ponto, di Moldava, di Illiria, del Peloponneso, duca di Cipro e di Epiro, conte e duca di Drivasto e Durazzo.

3) Da bambino si divertiva a giocare al prete. In casa, si era costruito un altarino guarnendolo di candele. Una vocazione svanita, poi, con l’adolescenza.

4) Nel quartiere lo avevano soprannominato ‘o spione: conosceva le marachelle di tutti ed arrivava anche a pedinare chi lo incuriosiva per qualche atteggiamento. 

5) La deviazione del setto nasale, da cui deriva l’inconfondibile forma del naso di Totò, fu dovuta ad un pugno ricevuto durante una giocosa partita di boxe nel cortile del collegio Cimino. “Totò nel suo aspetto fisico è nato allora, mi è minore di dodici anni”, affermò Antonio de Curtis tempo dopo. 


6) La sera del primo debutto a Roma, prima ancora di vestirsi per il numero, Totò sbirciò la sala illuminata del teatro Jovinelli dal dietro al sipario. In futuro questa sarebbe diventata un’abitudine. 

7) Nel 1934 Totò battezzò la figlia con il nome di Liliana in onore di Liliana Castagnola, amore del passato, morta suicida nel 1930.

8) Dal 1937 al 1967 Totò interpreterà 97 film visti da 270 milioni di persone, record che non ha eguali nella storia del cinema italiano. 

9) Antonio de Curtis era un pigro. L’alba per lui sorgeva a mezzogiorno e, se non si lavorava, si metteva in movimento intorno alle cinque del pomeriggio. Se lavorava, una clausola speciale nel contratti, gli consentiva di attaccare alle due. 

10) Totò aveva molto rispetto per il teatro. Per questo motivo, quando attraversava il palcoscenico, si toglieva il cappello.

11) Amava improvvisare. Provava i suoi sketch solo a due giorni dal debutto, poi, ogni sera apportava qualche modifica al momento. 

12) Negli anni ’40 durante una rappresentazione teatrale al Politeama di Napoli, sul palco, vestito da Napoleone, si accorse di essere diventato completamente cieco. Nessuno se ne accorse in sala e, accelerando i tempi, portò a termine il suo compito, avviandosi, poi, ad intuito verso le quinte. Grazie alle cure, la situazione migliorò nel 1957. Da allora, però, Totò proteggerà sempre gli occhi con degli occhiali scuri che toglieva solo sul set. 

13) Qualche giorno dopo i funerali ufficiali tenutosi il 17 aprile del 1967 nella Basilica del Carmine Maggiore di Napoli, come racconta la figlia Liliana, un capoguappo del Rione Sanità, Naso ‘e cane, organizzò un secondo funerale da farsi nel quartiere dove Totò era nato. Sebbene la bara fosse vuota, c’era la stessa immensa folla del primo funerale.

Fabiana Carcatella

Riproduzione Riservata

Risultati immagini per totò