I Musei di Napoli: CASA-MUSEO SERGIO RAGNI

La Casa-Museo Sergio Ragni, all'interno della seicentesca Villa Belvedere, ospita una delle più ricche collezioni sulla figura e l'opera di Gioacchino Rossini.

Il compositore pesarese, noto per capolavori come “Il barbiere di Siviglia”, “L'italiana in Algeri” ed il “Guglielmo Tell” soggiornò a Napoli dal 1815 al 1822, anni in cui diresse il più prestigioso teatro della città: il San Carlo.
Esiste dunque un filo diretto tra Rossini e Napoli, che il collezionista e musicofilo Sergio Ragni ha ricostruito con successo , attraverso la collezione di manufatti rossiniani, all'interno della sua abitazione, di fatto trasformata in museo.

I pezzi più importanti, ospitati all'interno della Casa-Museo, sono sicuramente la raccolta di spartiti autografi, scritti dallo stesso autore, tra i quali il finale alternativo del Gugliemo Tell e la Cantata in onore di Pio IX, una delle pochissime opere uscite dalla penna del maestro dopo la sua “filosofica determinazione” di abbandonare per sempre il teatro e la composizione, all'età di soli 37 anni.

Oltre a partiture e spartiti che consentono la consultazione e lo studio di quasi tutta la musica di Rossini è presente un archivio sonoro che permette l'ascolto di esecuzioni contemporanee dell'intero repertorio rossiniano. Di grande interesse inoltre la collezione che raccoglie autografi di compositori, amici di Rossini o musicisti del suo entourage, nonché dei cantanti che si specializzarono nel suo repertorio.

Ampia importanza è data alla stessa figura di Rossini, del quale si ripercorrono le esperienze lavorative, con una raccolta di documenti concernenti l'attività teatrale in Italia dal 1809 al 1824  tra i quali: contratti per la composizione di opere, mandati di pagamento e quasi tutta la corripsondenza indirizzata al musicista da impresari ed editori musciali.

Ma fondamentale è anche e soprattutto lo spazio riservato al vissuto personale del compositore.

La Casa-Museo, infatti, ospita il fondo epistolare rossiniano più consistente che si conosca, con oltre 15 lettere, scritte dall'autore di proprio pugno e per lo più indirizzate al padre, le quali consentono di tracciare un profilo biografico ed intimo dell'autore.

Un certo spazio è dedicato inoltre alla prima moglie del compositore, Isabella Colbran, soprano e a sua volta anch'essa compositrice, con la riproduzione della stanza da letto della donna. In un angolo della stanza, conservate, ci sono anche un paio di scarpe appartenute a Maria Callas.

Disegni, stampe e mezzobusti completano la raccolta e danno una visione d'insieme tracciando in parte il profilo storico del tempo.

INFORMAZIONI GENERALI:


Via Aniello Falconi 56, Napoli.

Trattandosi di una Casa-Museo, l'abitazione non è normalmente accessibile se non su richiesta, inviando una e-mail a:  elleboro25@libero.it



Luigi Formisano