RECENSIONE | LA NAPOLI NASCOSTA - Quiete ed armonia dove regna(va) il caos


Siamo tutti ignoranti. Nessuno sa davvero dove si trova quando impreca e bestemmia in macchina ad ogni ora del giorno causa traffico e buche di via Foria
Proviamo a conoscerla un po' meglio.

L'associazione culturale Antarecs, infatti, questa settimana, nel giorno della Liberazione, il 25 aprile, ci ha fatto scoprire realmente una Napoli sconosciuta oltre che nascosta (come da titolo del tour). 

Prima di metterci in cammino ci viene spiegato il probabile significato del nome della strada. Si dice possa derivare da foria, da “fuori”, fuor-via poiché un tempo la strada era da considerarsi fuori le mura della città ed avvale questa tesi la vicinanza delle varie porte (Nolana, per i viaggiatori dall'Irpinia, Capuana, per i forestieri del casertano, San Gennaro, da Capodimonte ecc...). 


Queste sono due riproduzioni di mappe di Napoli che mostrano di fatto via Foria al confine


Come tutte le visite guidate più belle di questa città, non si entra dentro un grande museo, ma dentro un comunissimo e dislocato palazzo in un vicolo "qualunque" del centro, stavolta in via Piazzi, proprio alle spalle di via Foria, nei pressi del Real Ortobotanico


Professor Oliviero ci racconta la storia di Babuk
La guida di Antarecs, che ci accompagna in quest'avventura, ad ogni passo in qualunque luogo di Napoli potrebbe raccontare uno e più aneddoti storici di grandissimo interesse. E inizia proprio con uno a tema per la giornata: il viale dove ci trovavamo prima di entrare nella palazzina, era stato uno dei punti di fulcro durante le famose quattro giornate di Napoli, essendo circondato dai tedeschi, nella caserma Garibaldi, dagli americani, provenienti dalla costa, e dai partigiani. 
Sulla facciata della caserma ci sono di fatto ancora i segni delle battaglie...

In effetti la seconda guerra mondiale è un po' il tema centrale di questa visita che inizia con una passeggiata in un angolo di quiete del tutto estraneo a quel contesto cittadino. 

Nel giardino di Babuk ci sono svariati gatti in libertà e tante tartarughe nella fontana

E' il Giardino di Babuk, prolungamento del bosco di Capodimonte e dell'Ortobotanico, recintato da mura antiche, dove incontriamo il proprietario, il professore Gennaro Oliviero, che ci ha poi accompagnato per la totalità del tragitto. Questo piccolo parco è un rifugio per i gatti dell'intero vicinato ed infatti è dedicato alla gatta che possedeva il professore durante la sua infanzia, Babuk. 


Questo luogo pacifico è solo l'anticamera del percorso. Si procede in un'altra zona totalmente nascosta della città, chiusa per 73 anni al pubblico. Si "scende negli inferi", nell'Ipogeo di Babuk, da una porticina sotto l'ingresso del giardino, che ci conduce a ben 47 metri sotto il livello stradale. 

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Il professore ci spiega così le due teorie su questo ipogeo: quella antichista e quella modernista. La prima fa risalire questa cavità all'epoca greco-romana; la seconda al 1600. 
E' sicuro che sia stata costruita per l'estrazione del tufo per poter costruire in superficie quando c'era carenza di altri materiali.
Si pensa addirittura che sia talmente vasto questo ambiente sotterraneo, da poter espandersi fino a Caserta (tramite cunicoli degli acquedotti). Di certo si dirama per gran parte di via Foria fino a Capodimonte. 

I numerosi reperti ritrovati (colapasta, pentole, mattonelle, macchinette del caffè classiche e napoletane, un contachilometri di Vespe, candelabri vari) e le scritte sui muri mostrano come venisse sfruttato questo spazio segreto per ripararsi dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. 



Ed è il momento conclusivo della visita quello più emozionante. Una proiezione di parte di un film Luce sulla Napoli sconvolta dai bombardamenti e, ancora più coinvolgente (e sconvolgente), abbiamo ascoltato le registrazioni del sonoro originale, tra sirene, bombe e spari. Davvero suggestivo. 

Consigliamo a tutte le persone che vogliano scoprire un lato nuovo di Napoli, che non immaginerebbero mai, di prenotare questa visita e di godersi l'armonia del Giardino di Babuk, ma vivere anche l'impressione e la commozione che sa trasmettere l'Ipogeo con la sua storia moderna davvero appassionante. 





La visita è stata organizzata da A.N.T.A.RE.C.S.– Associazione Napoletana per la TutelaAmbientale e il REcupero Culturale e Sociale.


Dario Romaniello

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